Pittrice di formazione autodidatta, comincia a dipingere giovanissima dedicando la sua produzione a soggetti naturali come gli animali, il paesaggio, la natura.


Nutre da sempre un particolare  interesse per la Cultura e la Spiritualità dei Nativi Americani che in breve adotta come principale soggetto dei suoi dipinti.

Ama definire i suoi lavori il frutto di un dialogo profondo con il mistero e le forze che vi convergono.

“…Quello che affascina è il movimento dei corpi, reso più efficace dalle colate del colore… …Cavalli in movimento di una tal leggerezza e leggiadria da sembrare trasparenti…”
(Rosanna Ricci – Il Resto del Carlino )

Pittrice di imprese eroiche, di tradizioni dimenticate, di esplorazioni immaginifiche dell’anima, è oggi una delle pochissime rappresentanti italiane di quella che negli Stati Uniti viene definita Western Art.

Predilige l’uso di materiali naturali come il legno e la carta riciclata, ama dipingere su medie grandi dimensioni, spaziando nell’uso delle tecniche, dal carboncino al pastello, dall’acrilico all’olio, fino a giungere a tecniche miste quali il collage, paste sabbiose,  colle viniliche, segatura, gesso e vernici .

“Marina Sassi, straordinaria pittrice di cavalli e di indiani, amante del mistero profondo, dello Spirito della Terra, della segreta eternità delle esistenze, del loro arcano confondersi nell’unità del Tutto. Nella sua pittura vive l’anima dell’invisibile, della memoria, della nostalgia, del sogno. Una pittura densa di tutta l’urgenza reale dei simboli, dell’evidenza dei segni che ci chiamano altrove: all’immaginazione, all’infanzia, ai sensi impercettibili, alle radici della vita e della morte, alle ragioni dell’oltre…”
(Andrea Brigliadori – Confini n. 21 – 2005)

Ha partecipato a diverse collettive negli Stati Uniti e ha organizzato diverse personali in Italia.

I suoi lavori sono presenti in collezioni private in Italia, in Svizzera, negli Stati Uniti.